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27/3/2023

La ridefinizione in house del settore assicurativo

Intervista al General Counsel Stefano Semolini

Parla Stefano Semolini, general counsel di Revo Insurance. «Così ho gestito quotazione in Borsa e polizze parametriche» di michela cannovale

Il segmento Star ha confermato la nostra vocazione a un modello di governance evoluto e innovativo

Era il 21 novembre 2022 quando Borsa Italiana dava il via alle negoziazioni sul segmento Star del listino Euronext Milan di Revo Insurance, nuovo nome della compagnia di assicurazioni nata dalla fusione per incorporazione in Elba Assicurazioni della controllante Revo, SPAC lanciata nel 2021 da Alberto Minali e altri promotori.

«Questa quotazione – aveva dichiarato in conferenza stampa Antonia Boccadoro, presidente di Revo Insurance – non è soltanto un viatico per la crescita e lo sviluppo di Revo, ma anche una testimonianza della fiducia che riponiamo nel mercato assicurativo e nella nostra idea di essere al servizio delle pmi italiane in un momento così cruciale sotto il profilo sociale ed economico». In effetti, più passa il tempo, più sembrano aumentare i rischi per i piccoli e medi imprenditori. Solo considerando il triennio passato, coronavirus, calamità naturali e siccità hanno più volte posto l’accento sulla necessità di soluzioni assicurative sostenibili per il tessuto economico nazionale. Ecco perché Revo Insurance ha deciso di specializzarsi, oltre che nelle coperture specialty, anche nelle polizze cosiddette parametriche, che offrono un indennizzo al verificarsi di un evento, senza che vi sia bisogno di denunciare il danno.

Tra coloro che, in Revo, più hanno contribuito alla definizione di una strategia di gestione del rischio basata sulle reali esigenze delle pmi italiane, c’è Stefano Semolini, general counsel del gruppo. Un indirizzo che nasce dalla consapevolezza che il settore assicurativo si sta espandendo verso nuove aree di rischio e che questo implica la necessità di un adeguamento della prassi assicurativa stessa. MAG lo ha incontrato e gli ha chiesto come sta evolvendo il panorama assicurativo da un punto di vista legale e in che modo il suo dipartimento ha accompagnato il management aziendale verso la quotazione in Borsa. Ecco cosa ci ha raccontato.

Come è arrivato in Revo?

Revo nasce da una serie di riflessioni condivise sul futuro del settore assicurativo e sui bisogni concreti del mercato. Nel 2020, assieme ad Alberto Minali, amministratore delegato di Revo, e agli altri promotori ci siamo domandati quali scenari si sarebbero prospettati per l’intero settore e quale fosse la chiave di volta per la comprensione dei rischi d’impresa, soprattutto quelli complessi. Abbiamo quindi deciso di dare vita a un’azienda che mettesse al centro le competenze “core” del mondo assicurativo, quelle degli underwriter che sanno valutare il rischio, e in cui la creazione dei prodotti assicurativi fosse rapida, tailor-made e digitale. Dopo circa un anno di raccolta di capitale, nel 2021, è nata Revo.

Non solo giurista d’impresa, quindi, ma anche imprenditore…

In effetti sì. In una fase preliminare in Revo mi sono occupato non solo di questioni legali ma anche di finanza, capital raising e business model. È stata un’esperienza diversa rispetto al lavoro che, in qualità di legale in house, ero abituato a svolgere, ma decisamente stimolante.

Oggi in Revo è general counsel. Guida una squadra di legali?

Corretto. La direzione Legal and Corporate Affairs è stata costituita nel 2021. Inizialmente potevo contare sulla collaborazione di due professionisti: un team snello. Attualmente il dipartimento conta dieci risorse, che si dedicano, ciascuno secondo il proprio perimetro, alle seguenti aree: corporate and regulatory affairs (ricoprendo io stesso anche l'incarico di segretario del consiglio di amministrazione), legal affairs, privacy, contenzioso su recupero premi e reclami. È una squadra giovane, composta da cinque donne e cinque uomini, in parte reclutati dal mercato e in parte già presenti in Elba Assicurazioni.

E che tipo di impostazione avete?

L’impronta è quella di un supporto concreto al business, con pochi formalismi. Ci consideriamo dei facilitatori del management e abbiamo come obiettivo quello di fornire risposte concrete a esigenze che spesso sono di natura immediata, così come linee guida di comportamento dirette, che non fungano da impedimento.

Un atteggiamento che potrebbe rivelarsi rischioso, no?

Non proprio. Anzi, al contrario. Evitando formalismi e “legalismi”, cerchiamo di cogliere sempre il merito delle questioni, assumendoci la responsabilità delle nostre scelte. Il mio motto è: avere il coraggio di fare e, nel caso, di sbagliare. Dobbiamo immergerci nel business, conoscerlo alla perfezione per fornire risposte legali aderenti alla strategia di sviluppo nel mercato.

Di quali operazioni vi siete occupati fino ad oggi?

Abbiamo curato numerose operazioni, tra cui la costituzione della SPAC, l’IPO con la quotazione all’ex AIM (ora Euronext Growth Milan), occupandoci inoltre dell’individuazione della compagnia target e dell’operazione di acquisizione, sia in ambito m&a che autorizzativo. In aggiunta, abbiamo seguito l’ampliamento delle autorizzazioni IVASS, portando Elba da società quasi “mono ramo”, storicamente legata alle cauzioni, a compagnia operante praticamente in tutti i rami del settore danni, e abbiamo ottenuto l’autorizzazione ad operare all’estero in molti Paesi Ue. Abbiamo poi seguito il procedimento autorizzativo per la fusione inversa di Revo in Elba, con la ridenominazione in Revo Insurance, così come il passaggio in Borsa al segmento Star.

Quale è stato il suo ruolo nella quotazione in Borsa di Revo?

La responsabilità della predisposizione del prospetto informativo e dei rapporti con le autorità era in capo alla mia direzione. Ci siamo quindi divisi in due gruppi, uno incaricato di coordinare la predisposizione della documentazione per Consob e Borsa Italiana, e l’altro di seguire i rapporti interconnessi con IVASS.

Cosa ha significato, nei fatti, l’ammissione in Borsa per l’ufficio legale? Cosa è cambiato?

Il segmento Star ha confermato la nostra vocazione a un modello di governance evoluto e innovativo. Questo significa una intensa attività in house, portata avanti con l’ausilio di strumenti semplici da utilizzare ed efficienti.

Per esempio?

Un esempio concreto è la gestione della relazione con il consiglio di amministrazione: siamo paperless e abbiamo deciso di operare attraverso l’uso di una piattaforma digitale cui possono accedere consiglieri e sindaci evitando lo scambio di documentazione via mail e la necessità di stamparla. Abbiamo poi mappato tutte le normative applicabili alla società e predisposto una programmazione annuale degli argomenti da sottoporre agli organi societari, suddivisi per riunione. All’innovazione degli strumenti si accompagna anche quella di processo: in Revo ogni struttura prevede al massimo tre riporti prima dell’ad. Questo consente tempi di comunicazione immediati e processi decisionali estremamente rapidi.

Qual è il vostro rapporto con la consulenza legale esterna?

Generalmente scegliamo di affidarci a grandi studi legali con un track record significativo per operazioni di corporate governance particolarmente delicate come IPO o attività di m&a. Fino ad ora ci siamo avvalsi della consulenza di studi come Gianni Origoni, Gatti Pavesi Bianchi Ludovici e BonelliErede. I primi due, per esempio, ci hanno affiancato per la quotazione su ex AIM e in Borsa.

E per operazioni legate al business?

Per le operazioni dedicate alle varie linee di business, preferiamo studi legali specializzati o “di nicchia”. D’altronde, le nostre specialty lines, come i settori marine o aviation, richiedono una consulenza estremamente verticale. Attualmente ci avvaliamo della consulenza di oltre una ventina di legali specializzati.

Per le polizze parametriche, invece, come vi siete mossi?

L’introduzione delle polizze parametriche è stata di per sé una rivoluzione poiché, a differenza dell’assicurazione tradizionale, il parametrico non si focalizza sulla dimostrazione ex post del danno bensì sulla probabilità (presuntiva) che ha un evento di provocare un danno (si pensi per esempio all’impatto dell’andamento meteo sui raccolti!). L’idea è nata nel 2020 e anche in quel caso ci siamo avvalsi di una collaborazione con un legale esterno, l’avvocato Maurizio Hazan dello studio legale associato Taurini & Hazan. Con lui ho lavorato personalmente per la stesura di un parere giuridico che ci ha poi permesso di inserire a catalogo diversi prodotti parametrici per garantire il rimborso immediato di un danno.

Ci fa un esempio di polizza parametrica che avete avviato?

Recentemente abbiamo lanciato la prima polizza parametrica a tutela dei produttori di miele di acacia, dopo che la produzione del 2022 si è attestata ai livelli più bassi di sempre a causa delle condizioni meteo avverse. La soluzione garantisce un immediato indennizzo all’apicoltore qualora, a causa di fattori climatici, si verifichi la perdita di produzione, con il vantaggio di definire il premio in funzione delle coordinate geografiche dell’arnia. Le potenzialità delle polizze parametriche sono davvero molteplici e rappresentano uno strumento di tutela importante per far ripartire rapidamente il business di una piccola o media impresa che subisce un danno di questo tipo.

IL PROFILO: Stefano Semolini

Dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Modena e un corso di perfezionamento in Diritto del Commercio e della Finanza Internazionale presso l’Università degli Studi di Padova, inizia la carriera di giurista d’impresa nel 1999 in Cattolica Assicurazioni, ricoprendo il ruolo di addetto all’ufficio affari legali e societari e poi del servizio clienti di gruppo. Nel 2004 diventa responsabile servizio legale e reclami di gruppo di Arca Vita – gruppo assicurativo Arca. Nel 2006 entra come in house legal counsel in Banco BPM, dove nel 2011 viene nominato responsabile della segreteria del cda della capogruppo. Inoltre, ricopre il ruolo di responsabile della funzione Segreteria e Relazioni Territoriali divisione territoriale BPV di Banco BPM e di consigliere di amministrazione del fondo pensioni del gruppo Banco Popolare. Nel 2017 assume la carica di direttore degli affari legali e societari e componente del comitato di direzione di Cattolica Assicurazioni, dove dal novembre 2019 al maggio 2020 ricopre il ruolo di direttore affari legali e servizio reclami del gruppo. Infine approda a Revo, oggi Revo Insurance, dove oggi ha assunto la carica di general counsel.